La nostra partecipazione alla Rome Art Week 2024 con il progetto “Ctrl + art: dalla tela al codice”
Written by Serena Nardoni
L’evento “Ctrl + art: dalla tela al codice”, organizzato da Artence durante la Rome Art Week, ha esplorato il legame tra arte e tecnologia. Le opere create alla Rome Startup Week sono state digitalizzate in altissima risoluzione, offrendo spunti di riflessione sulla digitalizzazione dell’arte. Artisti come Solo e Lo Zoo di Simona hanno trattato temi attuali come idoli e santi digitali. Un panel del master MANT ha approfondito le nuove modalità di fruizione del patrimonio artistico e le sfide dell’autorialità digitale. Artence si pone così come ecosistema di supporto per artisti e collezionisti nel mercato digitale.
Serena Nardoni – curatrice della mostra
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Dal 21 al 25 ottobre Artence ha aperto le porte degli uffici di Activa Digital ad artisti, curatori, docenti, professionisti e studenti del settore culturale e informatico, appassionati di arte e nuove tecnologie, per la presentazione della mostra intitolata “Ctrl + art: dalla tela al codice”.
La nostra iniziativa si è inserita all’interno della Rome Art Week, la settimana dedicata all’arte contemporanea, presentando l’esposizione delle opere realizzate durante la Rome Startup Week, il 19-20 settembre scorso, dagli artisti Solo, Diamond, Lo Zoo di Simona e Miky Degni (ne abbiamo parlato qui).
Relazioni umane, idoli 3.0 e santi dell’era digitale, creatività e innovazione sono solo alcuni degli spunti che gli artisti hanno colto e portato all’attenzione del pubblico, immergendosi tra giovani startupper, imprenditori e realtà di formazione. L’elemento tecnologico non è stato, però, solo d’ispirazione: una volta terminate, le opere sono state digitalizzate mediante la tecnica del Gigapixel, creando un “digital twin” ad altissima risoluzione, divenendo parte di un progetto più ampio. Da qui, si è aperta un’ulteriore riflessione sulle opportunità e le criticità della smaterializzazione dell’opera arte. Difatti, se da un lato la digitalizzazione permette una diffusione capillare delle informazioni e il più ampio accesso al nostro patrimonio culturale, dall’altra si apre la riflessione sulla tutela dell’immagine e del titolare dei relativi diritti d’uso. In questo senso, viene in aiuto ancora una volta la tecnologia. Se durante la Startup Week si è posto l’accento sul driver tecnologico e sulla componente digitale; la mostra ha presentato un’altra anima di Artence, quella più intimamente legata al mondo fisico e al rapporto con gli artisti.
Essere un ecosistema, per noi, significa anche questo: avere a cuore il processo di nascita degli artefatti digitali dal momento ideativo, alla realizzazione dell’opera, fino ad accompagnare gli artisti nel mercato digitale (così Serena Nardoni, curatrice della mostra).
Al vernissage, che ha visto un’ampia partecipazione di pubblico, hanno presenziato sia gli autori delle opere esposte che altri nomi del panorama artistico e culturale romano, uniti dalla volontà di esplorare e sperimentare le possibilità offerte dalle nuove tecnologie.
Un perimetro di riflessione ampliato e condiviso in occasione dell’incontro di martedì 22 ottobre, tra performance di live painting partecipativo e un panel condotto da docenti del master MANT (“Nuove tecnologie per la comunicazione, il cultural management e la didattica della storia dell’arte: per una fruizione immersiva e multisensoriale dei Beni Culturali”) dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
Così Federica Bertini, co-curatrice della mostra e organizzatrice del panel:
L’utilizzo sempre più massivo delle nuove tecnologie nel mondo dell’arte ha determinato la nascita di nuovi modelli di fruizione e di comunicazione del Patrimonio storico-artistico ma anche di nuovi linguaggi, stili e iconografie. In questo flusso inarrestabile di sperimentazioni creative nel digitale, gli artisti devono rendersi sempre più consapevoli degli strumenti e delle soluzioni che il mercato mette loro a disposizione al fine di tutelare la loro autorialità – a volte contesa addirittura con gli stessi software di generazione delle immagini – sulle opere d’arte e anche sul loro ‘doppio’ digitale”.
Sullo sfondo del dibattito incentrato sull’apporto delle nuove tecnologie nel settore culturale e sul rapporto tra creativi e strumenti digitali, Lo Zoo di Simona, in collaborazione con Calzuoli Lab, ha invitato gli uditori ad immergersi nella pratica artistica, contribuendo al processo realizzativo di un’opera d’arte partecipativa. L’Albero Cuoroso ci racconta che: “Come rami cresciamo su un albero in direzioni diverse… Ma abbiamo tutti le stesse radici”, a significare le infinite sfaccettature e angolazioni dalle quali osservare e prendere parte al linguaggio digitale, quale espressione del nostro tempo.
Il nostro impegno, come Artence, è quello di abilitare e tutelare Creatori e Collezionisti ad un mercato digitale consapevole, instradando verso un virtuoso utilizzo degli strumenti innovativi a nostra disposizione.
Written by Serena Nardoni
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